Aggiunto il 19 gen 2008
“… La mia citazione non è forse una delle più originali ma, vedendo le opere di Dana Tomsa, mi viene in mente un verso di una nota poesia di Pascoli che tutti noi quando eravamo giovani, abbiamo imparato a memoria: C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico?
Distilla infatti preziose alchimie grafiche entro stranianti visioni contemporanee Tomsa, artista il cui segno sapiente sembra voler recuperare certe patine antiche o certi cristallini nitori da qui, talora, affiora una memoria o una nostalgia per nordiche affabulazioni.
Che poi l’artista usi il suo impeccabile e capzioso linguaggio per creare forme metaforiche o ibridate, forme disumane insomma, ecco, tutto questo fa parte di quella storia immaginaria tra l’uomo e l’animale che spesso ha intrigato la cultura del moderno (e non solo) spingendola in un viaggio entro il nostro lato più scuro, dove Dana Tomsa pare muove con un’inquieta ed inquietante cadenza fantastica che attrae e destabilizza l’occhio e la sensibilità dello spettatore.”
Massimo Pirondini, (2005)
storico dell'arte, esperto di pittura del Cinquecento